Categoria: Noi diciamo

LETTERA APERTA AGLI STUDENTI DEL CARDUCCI

LETTERA APERTA AGLI STUDENTI DEL CARDUCCI

Gentile Preside del Liceo Carducci,

sono un’antica carducciana preoccupata per i recenti eventi. Le invio una lettera aperta per i Suoi studenti. Il Carducci è la scuola che mi ha formato e al cui ricordo sono molto affezionata. La ringrazio dell’attenzione, cordiali saluti.
Sui muri del liceo classico “Giosuè Carducci” di Milano sono comparsi degli striscioni con le immagini di Meloni e Valditara a testa in giù.
La firma è anarchica, ma c’è il sospetto che siano coinvolti anche dei collettivi studenteschi. Spero con tutto il cuore che gli studenti non c’entrino.
Ho frequentato il Carducci negli anni ’50, ancora nella vecchia sede di via Lulli.
Alcuni dei nostri professori, ai quali devo la mia formazione umana e culturale e l’amore per la scuola che in me vive ancora, avevano partecipato attivamente alla Resistenza.
Un nome, per tutti: Maria Arata Massariello, internata politica nel Lager di Ravensbruck, di cui ci ha lasciato importante testimonianza nel libro: “Il ponte dei corvi”, e che al Carducci insegnava Scienze Naturali.
Se loro potessero tornare fra di noi ci direbbero di togliere subito quegli striscioni, scimmiottatura di cattivissimo gusto di un momento drammatico e controverso della tragedia in cui l’Italia era sprofondata con il fascismo, il razzismo, la guerra.
Quei professori, che avevano contribuito a regalarci la libertà, la democrazia, la pace di cui godiamo da quasi 80 anni, ci hanno insegnato che questi valori si difendono con il linguaggio della ragione, con il libero confronto delle idee, con il rispetto della Costituzione, con l’impegno nel migliorare noi stessi e la società che ci circonda, e anche, pur non rinunciando mai alla difesa delle nostre idee, con il rispetto dell’avversario. Nulla a che spartire con il linguaggio di minaccia, di odio, di morte implicito in quegli striscioni.
Chi ha combattuto contro il nazifascismo ci ha consegnato un messaggio di amore per la vita, non un messaggio di morte. 

Amelia Alesina, vecchia carducciana, iscritta all’ANPI

Circolare 386